Il Battesimo nello Spirito Santo
Chi sono
Il Battesimo nello Spirito Santo
Raimondo Ruoppolo
Gesù ha detto che quando se ne sarebbe asceso al cielo, sarebbe arrivato il Consolatore, lo Spirito Santo.
Gv 16:7 Pure, io vi dico la verità, egli v'è utile ch'io me ne vada; perché, se non me ne vo, non verrà a voi il Consolatore; ma se me ne vo, io ve lo manderò.
Disse anche di rimanere in attesa di ricevere appunto il battesimo nello Spirito Santo...
Atti:1: 4 E trovandosi con essi, ordinò loro di non dipartirsi da Gerusalemme, ma di aspettarvi il compimento della promessa del Padre, la quale, egli disse, avete udita da me. 5 Poiché Giovanni battezzò sì con acqua, ma voi sarete battezzati con lo Spirito Santo tra non molti giorni.
Gv 16:7 Pure, io vi dico la verità, egli v'è utile ch'io me ne vada; perché, se non me ne vo, non verrà a voi il Consolatore; ma se me ne vo, io ve lo manderò.
Disse anche di rimanere in attesa di ricevere appunto il battesimo nello Spirito Santo...
Atti:1: 4 E trovandosi con essi, ordinò loro di non dipartirsi da Gerusalemme, ma di aspettarvi il compimento della promessa del Padre, la quale, egli disse, avete udita da me. 5 Poiché Giovanni battezzò sì con acqua, ma voi sarete battezzati con lo Spirito Santo tra non molti giorni.
Poi nel libro degli Atti Cap. 2 scese per la prima volta il battesimo nello Spirito Santo:
At 2:1 E come il giorno della Pentecoste fu giunto, tutti erano insieme nel medesimo luogo. 2 E di subito si fece dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, ed esso riempì tutta la casa dov'essi sedevano. 3 E apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano, e se ne posò una su ciascuno di loro. 4 E tutti furon ripieni dello Spirito Santo, e cominciarono a parlare in altre lingue, secondo che lo Spirito dava loro d'esprimersi. 5 Or in Gerusalemme si trovavan di soggiorno dei Giudei, uomini religiosi d'ogni nazione di sotto il cielo. 6 Ed essendosi fatto quel suono, la moltitudine si radunò e fu confusa, perché ciascuno li udiva parlare nel suo proprio linguaggio.
At 2:1 E come il giorno della Pentecoste fu giunto, tutti erano insieme nel medesimo luogo. 2 E di subito si fece dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, ed esso riempì tutta la casa dov'essi sedevano. 3 E apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano, e se ne posò una su ciascuno di loro. 4 E tutti furon ripieni dello Spirito Santo, e cominciarono a parlare in altre lingue, secondo che lo Spirito dava loro d'esprimersi. 5 Or in Gerusalemme si trovavan di soggiorno dei Giudei, uomini religiosi d'ogni nazione di sotto il cielo. 6 Ed essendosi fatto quel suono, la moltitudine si radunò e fu confusa, perché ciascuno li udiva parlare nel suo proprio linguaggio.
In questo brano viene detto che quando scese lo Spirito Santo, ciascuno li udiva parlare nel suo proprio linguaggio. È interessante notare una cosa che forse pochi hanno notato. Non è scritto che udendo parlare in altre lingue non capiva niente nessuno, è scritto che tutti comprendevano nel loro proprio linguaggio. Anche se passa come una cosa scontata, cioè che tutti capivano, significa che il parlare in lingue deve essere compreso, infatti a cosa sarebbe servito se nessuno comprendeva qualcosa? A niente! Infatti l'Apostolo Paolo nella lettera ai Corinzi al capitolo 14, che vedremo più avanti, dice proprio questo.
In quanti erano a parlare in lingue? Erano 120 che sono menzionati in Atti 1: 15? "In quei giorni Pietro, alzatosi in mezzo ai discepoli (or il numero delle persone riunite era di circa centoventi)"
Avendo costatato che erano 120 a parlare in lingue, possiamo fare delle ipotesi su cosa fosse accaduto in quel fatidico giorno...
A) Ognuno parlava un linguaggio diverso, (terreno), di quanti erano presenti.
B) Tutti parlavano uno stesso linguaggio dello Spirito e i presenti li udivano parlare nel proprio linguaggio in quanto gli veniva tradotto simultaneamente dallo Spirito Santo stesso.
Entrambi le ipotesi potrebbero essere attendibili anche se nella prima ipotesi sarebbe stato molto confusionario sentire parlare contemporaneamente 120 persone in diverse lingue, come potevano distinguere gli uditori il proprio linguaggio? Si conta che c’erano più dieci diverse nazioni, come potevano capire ciascuno nella prorpia lingua?: ATTI 2: 8 Come mai ciascuno di noi li ode parlare nella propria lingua natìa? 9 Noi Parti, Medi, Elamiti e abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadocia, del Ponto e dell'Asia, 10 della Frigia e della Panfilia, dell'Egitto e delle parti della Libia che è di fronte a Cirene e noi residenti di passaggio da Roma, Giudei e proseliti, 11 Cretesi ed Arabi, li udiamo parlare delle grandi cose di Dio nelle nostre lingue!».
Mentre se invece il linguaggio era un'unica lingua spirituale (vedi verso 6 parla di un suono), che però veniva interpretata simultaneamente per tutti i presenti sarebbe stato meno confusionario e più comprensibile. In ogni caso ognuno li udiva parlare nel proprio linguaggio delle grandi cose di Dio.
Da questo comprendiamo che in quella circostanza il Battesimo nello Spirito Santo si manifestò con il dono delle lingue. perchè ciascuno comprendeva nel proprio linguaggio. Ma il dono delle lingue è realmente come si dice il dono di parlare una lingua straniera "terrena" da uno che non l’ha mai conosciuta? Oppure una lingua angelica, "spirituale"? Questo non è specificato dalla Bibbia! Anche qui si possono fare delle ipotesi:
A) Il dono delle lingue è la capacità di parlare una lingua terrena senza averla mai studiata
B) Il dono delle lingue è parlare un linguaggio spirituale, dello Spirito, a noi sconosciuta.
Anche qui le due ipotesi potrebbero essere entrambi esatte. Prima di proseguire, vorrei aprire una parentesi e riflettere sul dono dell’interpretazione delle lingue. In 1 Corinzi 14 :27 è detto: "Se c'è chi parla in altra lingua, siano due o tre al più, a farlo; e l'un dopo l'altro; e uno interpreti" Anche qui facciamo delle ipotesi:
A) Il dono d’interpretazione delle lingue è riuscire a comprendere e tradurre una lingua straniera "terrena".
B) Il dono d’interpretazione delle lingue è riuscire a comprendere e tradurre un linguaggio (spirituale o angelico) incomprensibile a tutti.
Anche qui le ipotesi potrebbero essere attendibili entrambi, ma se il parlare in lingue è parlare in un linguaggio "terreno" che potrebbe essere compreso da chiunque, che sia nativo di quella lingua, o l’abbia imparata studiando, che necessità ci sarebbe di avere un dono di interpretazione? Entrambi i due doni, (il dono delle lingue e il dono di interpretazione delle lingue), non sarebbero doni soprannaturali, spirituali, perché "terreni", non appartengono cioè a una dimensione spirituale.
Se invece il dono di lingue è un parlare un linguaggio nello Spirito, incomprensibile, non terreno, e il dono d’interpretazione è riuscire a comprendere tale linguaggio, si potrebbe dire che entrambi i doni sono soprannaturali, perché "spirituali", non appartengono cioè a una dimensione naturale.
In ogni caso, tornando all’episodio di Atti 2, che siano lingue spirituali o lingue straniere, terrene, è sempre con il dono delle lingue, la maniera in cui furono battezzati di Spirito Santo per la prima volta.
Questo non significa però che il Battesimo nello Spirito Santo debba sempre manifestarsi con il dono delle lingue. È vero che altre volte il Battesimo dello Spirito Santo scese nella stessa maniera di Atti 2.
Atti 10: 45 E tutti i credenti circoncisi che erano venuti con Pietro, rimasero stupiti che il dono dello Spirito Santo fosse sparso anche sui Gentili; 46 poiché li udivano parlare in altre lingue, e magnificare Iddio. 47 Allora Pietro prese a dire: Può alcuno vietar l'acqua perché non siano battezzati questi che hanno ricevuto lo Spirito Santo come noi stessi?
Pietro dice che: "Può alcuno vietar l'acqua perché non siano battezzati questi che hanno ricevuto lo Spirito Santo come noi stessi?" Questo non significa però che debba essere il segno iniziale di aver ricevuto il Battesimo dello Spirito, infatti dire che hanno ricevuto lo Spirito Santo, "come noi stessi", fa pensare che si può ricevere lo Spirito Santo anche in un altro modo, cioè, quella volta lo Spirito Santo scese alla stessa maniera di come l'avevano ricevuto loro in Atti 2, ma si può essere battezzati di Spirito Santo anche in altri modi.
Perché sto dicendo queste cose? Perchè la Bibbia afferma che lo Spirito Santo è uno e vi sono ben nove doni dello Spirito, tra cui anche quello delle lingue e che lo Spirito stesso decide con quale dono battezzare il credente. Andiamo ad analizzare questo brano riportato in 1 Corinzi capitolo 12
1Cor 12:1 Circa i doni spirituali, fratelli, non voglio che siate nell'ignoranza. 2 Voi sapete che quando eravate Gentili eravate trascinati dietro agl'idoli muti, secondo che vi si menava. 3 Perciò vi fo sapere che nessuno, parlando per lo Spirito di Dio, dice: Gesù è anatema! e nessuno può dire: Gesù è il Signore! se non per lo Spirito Santo. 4 Or vi è diversità di doni, ma v'è un medesimo Spirito. 5 E vi è diversità di ministerî, ma non v'è che un medesimo Signore. 6 E vi è varietà di operazioni, ma non v'è che un medesimo Iddio, il quale opera tutte le cose in tutti. 7 Or a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per l'utile comune. 8 Infatti, a uno è data mediante lo Spirito parola di sapienza; a un altro, parola di conoscenza, secondo il medesimo Spirito; 9 a un altro, fede, mediante il medesimo Spirito; a un altro, doni di guarigioni, per mezzo del medesimo Spirito; a un altro, potenza d'operar miracoli; 10 a un altro, profezia; a un altro, il discernimento degli spiriti; a un altro, diversità di lingue, e ad un altro, la interpretazione delle lingue; 11 ma tutte queste cose le opera quell'uno e medesimo Spirito, distribuendo i suoi doni a ciascuno in particolare come Egli vuole.
12 Poiché, siccome il corpo è uno ed ha molte membra, e tutte le membra del corpo, benché siano molte, formano un unico corpo, così ancora è di Cristo. 13 Infatti noi tutti abbiam ricevuto il battesimo di un unico Spirito per formare un unico corpo, e Giudei e Greci, e schiavi e liberi; e tutti siamo stati abbeverati di un unico Spirito. 14 E infatti il corpo non si compone di un membro solo, ma di molte membra. 15 Se il piè dicesse: Siccome io non sono mano, non son del corpo, non per questo non sarebbe del corpo. 16 E se l'orecchio dicesse: Siccome io non son occhio, non son del corpo, non per questo non sarebbe del corpo. 17 Se tutto il corpo fosse occhio, dove sarebbe l'udito? Se tutto fosse udito, dove sarebbe l'odorato? 18 Ma ora Iddio ha collocato ciascun membro nel corpo, come ha voluto. 19 E se tutte le membra fossero un unico membro, dove sarebbe il corpo? 20 Ma ora ci son molte membra, ma c'è un unico corpo; 21 e l'occhio non può dire alla mano: Io non ho bisogno di te; né il capo può dire ai piedi: Non ho bisogno di voi. 22 Al contrario, le membra del corpo che paiono essere più deboli, sono invece necessarie; 23 e quelle parti del corpo che noi stimiamo esser le meno onorevoli, noi le circondiamo di maggior onore; e le parti nostre meno decorose son fatte segno di maggior decoro, 24 mentre le parti nostre decorose non ne hanno bisogno; ma Dio ha costrutto il corpo in modo da dare maggior onore alla parte che ne mancava, 25 affinché non ci fosse divisione nel corpo, ma le membra avessero la medesima cura le une per le altre. 26 E se un membro soffre, tutte le membra soffrono con lui; e se un membro è onorato, tutte le membra ne gioiscono con lui. 27 Or voi siete il corpo di Cristo, e membra d'esso, ciascuno per parte sua. 28 E Dio ha costituito nella Chiesa primieramente degli apostoli; in secondo luogo dei profeti; in terzo luogo de' dottori; poi, i miracoli; poi i doni di guarigione, le assistenze, i doni di governo, la diversità delle lingue. 29 Tutti sono eglino apostoli? Son forse tutti profeti? Son forse tutti dottori? Fan tutti de' miracoli? 30 Tutti hanno eglino i doni delle guarigioni? Parlan tutti in altre lingue? Interpretano tutti? 31 Ma desiderate ardentemente i doni maggiori. E ora vi mostrerò una via, che è la via per eccellenza.
Ho evidenziato in grassetto e anche sottolineato i passi appunto che fanno capire che il Battesimo dello Spirito Santo si può ricevere con uno qualsiasi di questi nove doni. Paolo inizia dicendo: "Circa i doni spirituali, fratelli, non voglio che siate nell'ignoranza.", questo già fa pensare che i Corinzi non avevano ben chiaro riguardo ai doni dello Spirito Santo. I versi da 29 a 31 specificano che non tutti sono dottori, profeti, o fanno miracoli, parlano in lingue ecc.
Ciò significa che quando siamo battezzati nello Spirito Santo, lo possiamo ricevere con uno o più di questi doni, possiamo parlare in altre lingue, ma anche ricevere qualsiasi altro di questi nove doni, che sono:
- parola di sapienza
- parola di conoscenza
- fede
- doni di guarigioni
- potenza d'operar miracoli
- profezia
- discernimento degli spiriti
- diversità di lingue
- interpretazione delle lingue
Non è detto perciò che tutti dobbiamo per forza avere il dono di parlare in lingue, come nemmeno tutti dobbiamo avere per forza uno di questi doni come un segno iniziale di ricevere il battesimo nello Spirito Santo. E' lo Spirito che decide quale dono dare! Si può riceverne anche più di uno, servono per l'utilità comune nella chiesa ed è chiaro che nella chiesa non tutti sono occhio, mano, piede, ecc. Si può anche pensare che siccome lo Spirito Santo distribuisce come Egli vuole i doni, (vedi versetto 11 sopra citato), potrebbe significare che quando c’è bisogno di uno specificato dono lo Spirito Santo dia nel momento giusto al fratello o alla sorella il dono per il bisogno che c'è in quel momento. Questo può accadere sia nella chiesa ma anche fuori. Anche questa è un’ipotesi che potrebbe essere attendibile. A mio parere, dire che il segno iniziale del battesimo nello Spirito Santo sia solo parlare in lingue, significa limitare la potenza dello Spirito Santo. Infatti è detto:
Atti 1 8 Ma riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all'estremità della terra».
Essendo lo Spirito Santo un unico Spirito, noi siamo stati battezzati in questo unico Spirito che comprende tutti i doni, non possiamo limitare l’essere ripieni dello Spirito Santo solo parlando in lingue, ma con tutti i doni, solo così possiamo ricevere la potenza per essere testimoni fino alle estremità della terra. Non penso che per essere testimoni si debba farlo solo con il dono delle lingue.
Quando l’Apostolo Paolo parla della lingua degli angeli, sta parlando sempre del dono delle lingue, a mio parere non ci sono differenze tra il parlare la lingua degli angeli col dono delle lingue, sono la stessa cosa, infatti è scritto:
1Cor 14:2 Perché chi parla in altra lingua non parla agli uomini, ma a Dio; poiché nessuno l'intende, ma in ispirito proferisce misteri.
Quindi se proferisce misteri non sta parlando un linguaggio intelligibile ma angelico (o spirituale).
Nel Capitolo 14, sempre di 1 Corinzi, l’apostolo Paolo spiega anche che il dono delle lingue non è nemmeno tanto importante …
1Cor 14:1 Procacciate la carità, non lasciando però di ricercare i doni spirituali, e principalmente il dono di profezia. 2 Perché chi parla in altra lingua non parla agli uomini, ma a Dio; poiché nessuno l'intende, ma in ispirito proferisce misteri. 3 Chi profetizza, invece, parla agli uomini un linguaggio di edificazione, di esortazione e di consolazione. 4 Chi parla in altra lingua edifica se stesso; ma chi profetizza edifica la chiesa. 5 Or io ben vorrei che tutti parlaste in altre lingue; ma molto più che profetaste; chi profetizza è superiore a chi parla in altre lingue, a meno ch'egli interpreti, affinché la chiesa ne riceva edificazione. 6 Infatti, fratelli, s'io venissi a voi parlando in altre lingue, che vi gioverei se la mia parola non vi recasse qualche rivelazione, o qualche conoscenza, o qualche profezia, o qualche insegnamento? 7 Perfino le cose inanimate che dànno suono, quali il flauto o la cetra, se non dànno distinzione di suoni, come si conoscerà quel ch'è suonato col flauto o con la cetra? 8 E se la tromba dà un suono sconosciuto, chi si preparerà alla battaglia? 9 Così anche voi, se per il vostro dono di lingue non proferite un parlare intelligibile, come si capirà quel che dite? Parlerete in aria. 10 Ci sono nel mondo tante e tante specie di parlari, e niun parlare è senza significato. 11 Se quindi io non intendo il significato del parlare, sarò un barbaro per chi parla, e chi parla sarà un barbaro per me. 12 Così anche voi, poiché siete bramosi dei doni spirituali, cercate di abbondarne per l'edificazione della chiesa. 13 Perciò, chi parla in altra lingua preghi di poter interpretare; 14 poiché, se prego in altra lingua, ben prega lo spirito mio, ma la mia intelligenza rimane infruttuosa. 15 Che dunque? Io pregherò con lo spirito, ma pregherò anche con l'intelligenza; salmeggerò con lo spirito, ma salmeggerò anche con l'intelligenza. 16 Altrimenti, se tu benedici Iddio soltanto con lo spirito, come potrà colui che occupa il posto del semplice uditore dire 'Amen' al tuo rendimento di grazie, poiché non sa quel che tu dici? 17 Quanto a te, certo, tu fai un bel ringraziamento; ma l'altro non è edificato. 18 Io ringrazio Dio che parlo in altre lingue più di tutti voi; 19 ma nella chiesa preferisco dir cinque parole intelligibili per istruire anche gli altri, che dirne diecimila in altra lingua. 20 Fratelli, non siate fanciulli per senno; siate pur bambini quanto a malizia, ma quanto a senno, siate uomini fatti. 21 Egli è scritto nella legge: Io parlerò a questo popolo per mezzo di gente d'altra lingua, e per mezzo di labbra straniere; e neppur così mi ascolteranno, dice il Signore. 22 Pertanto le lingue servono di segno, non per i credenti, ma per i non credenti: la profezia, invece, serve di segno non per i non credenti, ma per i credenti. 23 Quando dunque tutta la chiesa si raduna assieme, se tutti parlano in altre lingue, ed entrano degli estranei o dei non credenti, non diranno essi che siete pazzi? 24 Ma se tutti profetizzano, ed entra qualche non credente o qualche estraneo, egli è convinto da tutti, 25 è scrutato da tutti, i segreti del suo cuore son palesati; e così, gettandosi giù con la faccia a terra, adorerà Dio, proclamando che Dio è veramente fra voi.
1Cor 14:2 Perché chi parla in altra lingua non parla agli uomini, ma a Dio; poiché nessuno l'intende, ma in ispirito proferisce misteri.
Quindi se proferisce misteri non sta parlando un linguaggio intelligibile ma angelico (o spirituale).
Nel Capitolo 14, sempre di 1 Corinzi, l’apostolo Paolo spiega anche che il dono delle lingue non è nemmeno tanto importante …
1Cor 14:1 Procacciate la carità, non lasciando però di ricercare i doni spirituali, e principalmente il dono di profezia. 2 Perché chi parla in altra lingua non parla agli uomini, ma a Dio; poiché nessuno l'intende, ma in ispirito proferisce misteri. 3 Chi profetizza, invece, parla agli uomini un linguaggio di edificazione, di esortazione e di consolazione. 4 Chi parla in altra lingua edifica se stesso; ma chi profetizza edifica la chiesa. 5 Or io ben vorrei che tutti parlaste in altre lingue; ma molto più che profetaste; chi profetizza è superiore a chi parla in altre lingue, a meno ch'egli interpreti, affinché la chiesa ne riceva edificazione. 6 Infatti, fratelli, s'io venissi a voi parlando in altre lingue, che vi gioverei se la mia parola non vi recasse qualche rivelazione, o qualche conoscenza, o qualche profezia, o qualche insegnamento? 7 Perfino le cose inanimate che dànno suono, quali il flauto o la cetra, se non dànno distinzione di suoni, come si conoscerà quel ch'è suonato col flauto o con la cetra? 8 E se la tromba dà un suono sconosciuto, chi si preparerà alla battaglia? 9 Così anche voi, se per il vostro dono di lingue non proferite un parlare intelligibile, come si capirà quel che dite? Parlerete in aria. 10 Ci sono nel mondo tante e tante specie di parlari, e niun parlare è senza significato. 11 Se quindi io non intendo il significato del parlare, sarò un barbaro per chi parla, e chi parla sarà un barbaro per me. 12 Così anche voi, poiché siete bramosi dei doni spirituali, cercate di abbondarne per l'edificazione della chiesa. 13 Perciò, chi parla in altra lingua preghi di poter interpretare; 14 poiché, se prego in altra lingua, ben prega lo spirito mio, ma la mia intelligenza rimane infruttuosa. 15 Che dunque? Io pregherò con lo spirito, ma pregherò anche con l'intelligenza; salmeggerò con lo spirito, ma salmeggerò anche con l'intelligenza. 16 Altrimenti, se tu benedici Iddio soltanto con lo spirito, come potrà colui che occupa il posto del semplice uditore dire 'Amen' al tuo rendimento di grazie, poiché non sa quel che tu dici? 17 Quanto a te, certo, tu fai un bel ringraziamento; ma l'altro non è edificato. 18 Io ringrazio Dio che parlo in altre lingue più di tutti voi; 19 ma nella chiesa preferisco dir cinque parole intelligibili per istruire anche gli altri, che dirne diecimila in altra lingua. 20 Fratelli, non siate fanciulli per senno; siate pur bambini quanto a malizia, ma quanto a senno, siate uomini fatti. 21 Egli è scritto nella legge: Io parlerò a questo popolo per mezzo di gente d'altra lingua, e per mezzo di labbra straniere; e neppur così mi ascolteranno, dice il Signore. 22 Pertanto le lingue servono di segno, non per i credenti, ma per i non credenti: la profezia, invece, serve di segno non per i non credenti, ma per i credenti. 23 Quando dunque tutta la chiesa si raduna assieme, se tutti parlano in altre lingue, ed entrano degli estranei o dei non credenti, non diranno essi che siete pazzi? 24 Ma se tutti profetizzano, ed entra qualche non credente o qualche estraneo, egli è convinto da tutti, 25 è scrutato da tutti, i segreti del suo cuore son palesati; e così, gettandosi giù con la faccia a terra, adorerà Dio, proclamando che Dio è veramente fra voi.
Il verso 17 dice: "Quanto a te, certo, tu fai un bel ringraziamento; ma l'altro non è edificato." Questo passo mi fa riflettere: "Come posso fare un bel ringraziamento se non comprendo quello che dico? Probabilmente mentre parlo in lingue comprendo o mi viene rivelato quello che dico, perchè se non capisco, nemmeno io sarei edificato.
Molti dicono che il parlare in lingue di Atti 2, sia diverso dal dono delle lingue di 1 corinzi 12, perchè affermano che: il segno iniziale del Battesimo dello Spirito Santo, sia come è accaduto (per la prima volta) in Atti 2, cioè con le lingue. Come abbiamo visto all'inizio di questa meditazione, il verso 13 di 1 Corinzi 12 dice chiaramente: "nfatti noi tutti abbiam ricevuto il battesimo di un unico Spirito", afferma cioè che tutti i doni dello Spirito Santo, (non solo parlare in lingue), fanno parte dell'essere battezzati in un unico Spirito.
Proviamo a ipotizzare anche che il segno iniziale del battesimo dello Spirito Santo, possa essere parlare in lingue. Perché dovrei continuare a parlare in lingue anche dopo? Quante volte devo essere battezzato nello Spirito Santo? Credo che se ricevo il battesimo dello Spirito Santo con le lingue, come segno iniziale, dovrebbe finire li, (almeno che non abbia ricevuto anche il dono delle lingue). Amettiamo comunque che possa essere così, guardando la cosa da questo punto di vista, sarebbe giusto vedere questa esperienza "iniziale", come un mezzo di purificazione, di svuotamento dal vecchio uomo al nuovo uomo spirituale. In pratica sarebbe quanto ha detto Gesù a Nicodemo, parlando della nuova nascita:
Gv 3:1-8 C'era tra i farisei un uomo chiamato Nicodemo, uno dei capi dei Giudei. Egli venne di notte da Gesù, e gli disse: «Rabbì, noi sappiamo che tu sei un dottore venuto da Dio; perché nessuno può fare questi segni miracolosi che tu fai, se Dio non è con lui». Gesù gli rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio». Nicodemo gli disse: «Come può un uomo nascere quando è già vecchio? Può egli entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e nascere?» Gesù rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d'acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne, è carne; e quello che è nato dallo Spirito, è spirito. 7 Non ti meravigliare se ti ho detto: "Bisogna che nasciate di nuovo". Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né da dove viene né dove va; così è di chiunque è nato dallo Spirito».
Poi, una volta nati di nuovo, di acqua e di Spirito, cioè essere battezzati in acqua e nello Spirito, si potranno ricevere i doni dello Spirito ed avere la potenza di testimoniare di Cristo. Come dice Atti 1:8: “Ma riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all'estremità della terra».
Vista in questo modo potrebbe già essere più plausibile, anche se è con il penultimo dono, (le lingue), debba essere il segno iniziale di aver ricevuto il battesimo nello Spirito Santo, non sembra essere proprio corretto.
A mio parere la prima volta che è sceso lo Spirito con le lingue, è semplicemente perchè in quel momento c'era molta gente di diversi popoli e per proclamare l'Evangelo c'era bisogno del dono delle lingue. Anche perchè l'Apostolo Paolo, non avrebbe insegnato facendo notare che profetizzare sia meglio che parlare in altre lingue, come abbiamo gia visto nel capitolo 14 di 1 Corinzi. Probabilmente anche i Corinzi credevano che siccome lo Spirito Santo era sceso per la prima volta con le lingue, doveva essere sempre così, per questo Paolo, non volendo che rimanessero nell'ignoranza, dicendo quello che è scritto nel capitolo 14 di 1 Corinzi, ha cercato di correggere quella credenza.
Comunque alla fine tutto, quello che più conta, è quello che è scritto in 1 corinzi 13: riguardo al dono per eccellenza: l'Amore.
1Cor 12: 31 Ma desiderate ardentemente i doni maggiori. E ora vi mostrerò una via, che è la via per eccellenza.
1Cor 13:1 Quand'io parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, se non ho carità, divento un rame risonante o uno squillante cembalo. 2 E quando avessi il dono di profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e avessi tutta la fede in modo da trasportare i monti, se non ho carità, non son nulla. 3 E quando distribuissi tutte le mie facoltà per nutrire i poveri, e quando dessi il mio corpo ad essere arso, se non ho carità, ciò niente mi giova.
Da notare che Paolo mette assieme le lingue degli uomini e degli angeli, facendo riferimento appunto al dono delle lingue, quindi si suppone che il dono delle lingue e il parlare angelico, sia, come dicevo prima la stessa cosa. Qui Paolo però mette in evidenza che il dono maggiore è l'amore soprannaturale di Dio e che se non abbiamo tale amore, tutti i doni dello Spirito Santo, non servono a nulla! Quindi il dono maggiore da ricercare è di essere ripieni dell'amore di Dio. Noi non riusciamo nemmeno ad immaginare quanto sia grande questo amore. Amare come ama Dio! Non è un amore terreno ma spirituale. Concludo con questo passo dell'Apostolo Paolo.
Efesini 3:18 ...affinché, radicati e fondati nell'amore, possiate comprendere con tutti i santi quale sia la larghezza, la lunghezza, la profondità e l'altezza, 19 e conoscere l'amore di Cristo che sopravanza ogni conoscenza, affinché siate ripieni di tutta la pienezza di Dio. 20 Or a colui che può, secondo la potenza che opera in noi, fare smisuratamente al di là di quanto chiediamo o pensiamo, 21 a lui sia la gloria nella chiesa in Cristo Gesù per tutte le generazioni, nei secoli dei secoli. Amen.
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